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American Hustle (ovvero un film sulle truffe che lui stesso a voler vedere…)

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rat-pack-1496218Cos’è? American Hustle è un film di malavita, poliziotti, truffa e ambizione. Il cast decisamente muscolare comprende Christian Bale, Bradley Cooper, Amy Adams, Jennifer Lawrence, Jeremy Renner e Robert De Niro. Una coppia di truffatori si scontra con un giovane detective che scalpita per mettere a segno qualche operazione importante e fare carriera. Così l’investigatore ricatta i truffatori perché lo aiutino a scovare altri criminali più in alto di lui, politica compresa. A complicare le cose c’è, come sempre, l’amore. La colonna sonora è piena di canzoni di gente come Elton John, Led Zeppelin, America, Steely Dan, Oscar Peterson e Ella Fitzgerald. I personaggi spesso ricordano, soprattutto nel profilo psicologico instabile, quelli de Il Lato Positivo.

Com’è? È un film di questi che vanno di moda negli ultimi anni, e che da sempre funzionano perché Hollywood è fatta così, in cui a fare il quadro sono la galleria e la cornice, mentre la tela, cioè il film, può essere tirata via. I personaggi sono instabili e “matti”, così che cambiano intenzioni, idea, modi e ruolo in modo molto repentino e poco discutibile. La regia è meno piana e trasparente rispetto al film precedente: qui c’è un po’ più slancio, a mio parere non troppo controllato. Il risultato delle scelte più visibili è spesso ingombrante (compresi degli stacchi in asse sull’ingrandimento dell’inquadratura precedente che fanno veramente orrore). In più il film ha la struttura dei film di truffa, ma senza la leggerezza da fighi in azione di Ocean’s Eleven; il portato dei successi precedenti di Lawrence e Cooper ci regala in compenso urla e mattate a profusione. Christian Bale è un vero virtuoso del cinema contemporaneo, e qui ci dà dentro appena può.

Perché vederlo? È un film con tanti attori famosi e tante belle canzoni. Inoltre ha preso un sacco di candidature, quindi rischia di raccattare un certo numero di Globe e Oscar, ragione per cui se l’hai visto puoi pensarne qualcosa e intervenire nelle discussioni.

Perché non vederlo? Perché il tema della truffa come impostazione di base della società, che i truffatori abbracciano ma che tutti frequentano anche senza esserne consapevoli, è ribadito così tanto da risultare banale e compiaciuto, come ogni sarcasmo sociale tirato per le lunghe. La recitazione si muove tra i cliché di pazzia inafferrabile ma così spontanea che hanno trasformato Il lato positivo in una macchina da soldi impareggiabile. Ma Il lato positivo è un film tenerone, con personaggi fragili, flirt, un’ambiente familiare raccontato con tatto, un tema come il disagio mentale leggero che al cinema si vede poco; in fondo c’era una sequenza un po’ scollata, ma con dichiarazione d’amore (vale sempre due punti). Questo è un film che non ha quella umanità, e allo stesso tempo ribadisce quel modo di recitare da pazzerelli che stufa presto. In più c’è Bale che fa il virtuoso, e in un film molle il contrasto diventa stucchevole. Poi la struttura del film, imballata di voce fuori campo e flashback interminabili, lega gli ingredienti in una pappa petulante. Tutto questo dura più di due ore, con tanto di fotografia e costumi da parco a tema “Anni Settanta”.

Una battuta. As-salamu alaykum.


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